UNA PASSIONE CONDIVISA

Nel 2005 Domenica Rosa Mazzolini ha donato alla diocesi di Piacenza-Bobbio 899 opere d’arte contemporanea (872 di pittura e grafica, 27 di scultura), un patrimonio cospicuo dovuto al confluire nella sua personale raccolta dell’ingente collezione ereditata nel 1994 alla morte di Fede, sorella del medico Giovanni Battista Ettore Simonetti. L’unione tra i due nuclei artistici consente di conservare ed esporre in una sede prestigiosa come l’abbazia di San Colombano, capolavori acquisiti nell’arco di un cinquantennio di fervore collezionistico. Negli anni successivi alla donazione, un’intensa attività espositiva ha contribuito a far conoscere l’importante insieme artistico; mostre riguardanti la raccolta si sono svolte a Piacenza, Brindisi, Teramo, Trieste, Padova. Singole opere hanno partecipato a esposizioni monografiche.

La collezione comprende lavori di artisti autorevoli come Enrico Baj, Renato Birolli, Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Lucio Fontana, Achille Funi, Piero Manzoni, Mario Nigro, Giò Pomodoro, Mario Sironi, solo per citarne alcuni. Alcune delle opere sono esposte presso una sala della Galleria Alberoni in Piacenza.

Il tentativo di tracciare una storia della raccolta, che grazie all’eterogeneità dei pezzi consente di compiere un lungo excursus attraverso l’arte del XX secolo, non può che prendere le mosse dall’amore per l’arte dei fratelli Simonetti. Le prime acquisizioni collezionistiche dei due medici, dovute per lo più a donazioni di pazienti, riguardarono in particolare dipinti dei primi decenni del Novecento, legati alla tradizione ottocentesca e all’attività di Filippo De Pisis negli anni Trenta; in seguito la quadreria si arricchì di opere dovute a Fiorenzo Tomea e a Giorgio de Chirico. La conoscenza di Rosa Mazzolini, appassionata collezionista che nel 1950 divenne assistente nello studio medico, suggellò l’incontro con l’arte del tempo e incoraggiò i Simonetti alla frequentazione di gallerie e contesto culturale milanese, alla scelta di opere coeve. Prese forma così una raccolta qualificata dalla considerevole varietà dei pezzi, appartenenti a numerose e differenti correnti stilistiche. Molti artisti peraltro richiedevano cure mediche e in cambio offrivano al dottor Simonetti un lavoro personale; tra coloro che era possibile incontrare nello studio si annoverano Ottone Rosai, Mario Sironi, Fiorenzo Tomea, i fratelli Pomodoro, Antonio Recalcati. Massimo Campigli per gratitudine verso le cure avute dal dottor Simonetti gli consegnò un dipinto che volle intitolare Simonetta in suo onore.

A Giorgio De Chirico, di cui sono presenti ben otto opere nella collezione, il dottore commissionò Esculapio proctologo, dipinto dedicato al dio della medicina, presentato nel 1956 durante un convegno a Detroit. All’artista il medico richiese anche Ippocrate rifiuta i doni, al fine di sottolineare l’etica del medico disinteressato; sollecitò inoltre la consegna del dipinto Piazza d’Italia che oggi possiamo ammirare.

Simonetti amava le opere di Virgilio Guidi e si recava a Venezia appositamente per vederle. La collezione include sette opere di Filippo De Pisis, amico di famiglia, altrettante di Ottone Rosai e di Lucio Fontana, un cospicuo numero di opere dovute a Renato Borsato che il dottore conobbe a Milano in occasione di una esposizione dell’artista presso la Galleria Spotorno, fra cui un nutrito gruppo di disegni dell’isola di Ustica acquistati con entusiasmo da Simonetti. Consistente è anche il nucleo di opere dovute a Paolo Baratella, Ercole Pignatelli e Renzo Izzi, che per un certo periodo ebbe lo studio a Brugnello, paese natio di Rosa.

Ben documentati nella collezione sono artisti come Giuseppe Banchieri, Roberto Ercolini, Giulio Falzoni, Donato Frisia, Elio Mariani, Gino Meloni, Antonio Recalcati; è dato spazio alle personalità femminili di Léonor Fini, Bettina e Jolanda Cesaratto. Nel gruppo degli artisti stranieri spiccano Sonia Delaunay presente con un’opera a tempera, Hans Arp di cui si conserva il collage dal titolo Orologio, André Bloc; diverse sono le opere del parigino Henry D’Anty dalle cromie intense e dalle atmosfere inconfondibili, di Raymond Georgein, Hsiao Chin, Po Yong.

Rosa Mazzolini ha ricordi intensi: proprio presso lo studio ricevette dalle mani di Ottone Rosai (di passaggio verso Ivrea) il suo ultimo dipinto, Cupolone con campanile, realizzato per Giovanni Battista Ettore Simonetti poche ore prima dell’inaspettata morte dell’artista avvenuta il 13 maggio 1957. La donatrice rammenta che la triste notizia le fu comunicata da Fiorenzo Tomea, altro pittore sul quale la collezione consente uno sguardo privilegiato.

Si tratta di due tra gli artisti più amati da Rosa insieme a Virgilio Guidi, a Filippo De Pisis che conosceva personalmente come Bruno Cassinari, Paolo Baratella, Renato Borsato, Ercole Pignatelli, Elio Mariani che ha trascorso innumerevoli estati a Brugnello, per citarne solo alcuni.

Tra i pezzi che facevano parte della raccolta personale di Rosa si ricordano almeno Il sole nero di Giò Pomodoro, donatole dal marito, opere di Luigi Veronesi e di Paolo Baratella, presentato al dottor Simonetti e conosciuto tramite Giangiacomo Spadari, un altro dei pittori attestati nella collezione.

La collezione vanta poi la prestigiosa presenza di opere dovute a Roberto Crippa, Antonio Corpora, Raffaele De Grada, Umberto Lilloni, Emilio Gola, Pietro Marussig, Giuseppe Migneco, Ennio Morlotti, Pio Semeghini, Antonio Sanfilippo, Aligi Sassu, Emilio Scanavino, Adriano Spilimbergo, Arturo Tosi, Giulio Turcato, Gianfilippo Usellini. Di considerevole importanza sono, per l’evolversi del panorama pittorico italiano negli anni Cinquanta, oltre ai lavori di alcuni degli artisti più indietro citati come Lucio Fontana, un Achrome di Piero Manzoni che Rosa Mazzolini ebbe modo di conoscere presso lo studio Simonetti e una composizione di Tancredi Parmeggiani.

Infine appare contenuto, ma significativo il nucleo delle sculture: ne fanno parte il Cristo sulla croce di Lucio Fontana (1951), artista presente nella collezione con un rilevante insieme di opere pittoriche, e uno stimolante gruppo di composizioni di Luigi Broggini e Amilcare Rambelli.